Sant’Angelo in Grotte
A circa 35 minuti dalla Dimora del Prete sorge un piccolo comune di 200 abitanti, custode di incredibili tesori e antiche leggende: Sant’Angelo in Grotte. Il paese, che domina dall’altro il sottostante abitato ed offre una nitida visuale della pianura di Bojano, è caratterizzato, tra le altre cose, da un bosco ad alto fusto di 400 ettari, solcato dal torrente Rio Paradiso, accessibile con una strada di valorizzazione turistica realizzata dalla Comunità Montana Matese.
Nel cuore del centro storico si trova un edificio sacro ricavato da una cavità naturale: la grotta di San Michele Arcangelo, la quale divenne sede di culto in età medievale, all’epoca dei primi nuclei abitativi. La Sacra Spelonca, sovrastata da un campanile in pietra, conserva un trono arricchito da pregevoli formelle in bronzo e una statua di San Michele Arcangelo raffigurato con una clamide purpurea in veste di condottiero ed esecutore della volontà divina.
All’interno della chiesa di San Pietro in Vincoli si trova la cripta, vero gioiello di arte e storia, con affreschi raffiguranti le sette opere di misericordia corporale, eseguiti nel XIV secolo. La parete che avvolge l’ambiente con una volta a sesto ribassato è riquadrata da cornici che accolgono finte lastre marmoree con intarsi multicolori, tutti diversi tra loro, mentre l’ultimo quadro rappresenta la visione della città di Betleem e l’immagine di un astro radiante dal volto umano, forse simbolo della stella cometa.
Nella cripta di Sant’Angelo in Grotte il ciclo presenta una peculiarità: nel Vangelo di Matteo vengono elencate sei opere, mentre fra i riquadri dipinti compare una settima scena che rappresenta la “Sepoltura dei defunti”. Tale consuetudine venne inserita fra le opere di carità cristiana nella riforma benedettina redatta dal Capitolo Cassinese nel 1275; fra le prime rappresentazioni complete delle sette opere, Angelo Viti indicava il ciclo realizzato intorno al 1320 sul portale di Santa Maria della Salute a Viterbo, opera di Lorenzo Maitani.
L’autore degli affreschi profuse una notevole cura nella costruzione delle scene, tutte invariabilmente inserite in un contesto architettonico aderente agli episodi che di volta in volta si snodano lungo le pareti. Anche se lo stile appare spesso incerto e non avvicinabile a prodotti pittorici coevi di matrice più raffinata, l’artista di Sant’Angelo in Grotte dimostra di essere un uomo del suo tempo, informato degli stili e consapevole del messaggio che la propria opera doveva trasmettere.
INFORMAZIONI: Il borgo di Sant’Angelo in Grotte, circoscrizione di Santa Maria del Molise si trova in provincia di Isernia. Per visitare la cripta di San Pietro in Vincoli è consigliabile contattare la Proloco per conoscere gli orari di apertura al pubblico ed eventualmente fissare un appuntamento per effettuare la visita.
I visitatori possono concludere il percorso con un ottimo pasto presso il ristorante “Donna Carmela”, ricco di specialità molisane, situato a Castelpetroso (IS) in Vico Baia n.6.