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alla scoperta del Molise...

idee per avventurarsi alla scoperta della regione più sconosciuta d'Italia
11 Lug

Il teatro romano di Venafro

Il teatro di Venafro nasce, a differenza di altri teatri dell’epoca, utilizzando la pendenza naturale del terreno, in un’area particolarmente protetta dai venti.
La gran parte dei sedili è stata utilizzata in altre costruzioni di importanti edifici per tutta l’epoca medioevale e la presenza di molti blocchi lapidei subito fuori del semicerchio della cavea lascia intendere che il prelievo sia stato interrotto per un motivo che si sconosce quando ancora molte pietre erano ancora nel luogo. L’intera muratura esterna della Cattedrale e la facciata della Chiesa dell’Annunziata furono realizzate utilizzando i pezzi del teatro che, trovandosi a brevissima distanza, costituiva una utilissima cava di pietre già lavorate.
Dagli elementi visibili si riconosce l’applicazione dei metodi canonici indicati anche da Vitruvio per la realizzazione dei teatri:
“Sopra le fondamenta si vanno a fare dal piano di terra i gradini o di pietra, o di marmo. I corridoi intorno saranno di un numero proporzionato all’altezza del teatro: e ciascun corridore non più alto di quanto è la propria larghezza, imperciocchè se si facessero più alti, rifletterebbero, e scaccerebbero in alto la voce si, che negli ultimi sedili, che son da sopra a’ corridoi, non si sentirebbero terminate le ultime sillabe delle parole. Insomma deve essere tale la struttura, che tirata una linea dal primo grado all’ultimo, questa tocchi tutte le cime, o sieno angoli de’gradini, e così non s’impedirà la voce.”
La struttura muraria è in opus reticulatum intonacato e, forse, anche affrescato con motivi geometrici di cui sono rimaste solo alcune tracce. Lo stesso tipo di opera reticolata, realizzata con travertino locale molto poroso, è usata per il grande muro di contenimento che, separando la montagna dalla serie di aperture, definiva il percorso per il pubblico.
la presenza di una grande cisterna collegata ad un ambiente situato al livello dell’orchestra da un varco e munita di scanalature per reggere una paratia in legno, fa immaginare che il teatro potesse essere utilizzato anche per spettacoli acquatici.
Di particolare interesse architettonico un porticus con un colonnato centrale costituito da quattro colonne la cui struttura in spicchi di laterizio era rivestita in stucco lavorato a formare scanalature di tipo ionico.
Dal portico si saliva ad un ambiente, la cui funzione doveva essere necessariamente importante, mediante una scalinata di 5 gradini in pietra che conduceva ad un ballatoio interamente decorato con affreschi a disegni geometrici circolari che chiudono crocette floreali o ruote dentate. Sulla parete sopravvissuta rimane la piccola sagoma rossa di un leone rampante.
Le altre pareti, sebbene realizzate in un raffinato opus reticulatum con ricorsi orizzontali in opus testaceum oppure in altri casi interamente in opus testaceum, erano tutte intonacate ed affrescate su un fondo a fasce verticali di colore ocra o rosso. (fonte Franco Valente)

per avere maggiori informazioni consigliamo:

https://www.francovalente.it/2008/07/27/il-teatro-romano-di-venafro/

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